È illegittima la deliberazione della Giunta Regionale laddove obbliga la prescrizione di farmaci secondo il criterio economico

Questo il contenuto della pronuncia del T.A.R. Piemonte n. 485 del 2017, confermata dal Consiglio di Stato con sentenza 11 maggio 2018, n. 2822. La deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte 16.5.2016 n. 30-3307, recante assegnazione degli obiettivi economico-gestionali, di salute e di funzionamento dei servizi ai direttori generali/commissari delle aziende sanitarie regionali, finalizzati al […]

Libertà prescrittiva del medico: qual’ è il limite?

La libertà professionale, all’articolo 4 del Codice Deontologico viene definita come un “diritto inalienabile del medico” esplicitando che “l’esercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità… senza sottostare a interessi, imposizioni o condizionamenti di qualsiasi natura”. La piena realizzazione dell’autonomia , che configura l’aspetto più qualificante della indipendenza professionale […]

Legge Gelli-Bianco, il valore delle Linee Guida e delle Buone Pratiche: interviene la Cassazione

L’art. 590 sexies c.p. del d.d.l. Gelli-Bianco introduce il vero fulcro della riforma. Al secondo comma del medesimo articolo, “raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge”. Questo inciso introduce un elemento di novità che non ha precedenti, da individuarsi sia nel concetto di raccomandazione inserita nella linea guida, sia […]

Risarcimento solo se il paziente prova che non si sarebbe operato se avesse conosciuto i veri rischi

Con l’ordinanza n. 31234 del 4 dicembre 2018 la Corte di Cassazione ha stabilito che ove il paziente vanti la legittima pretesa di conoscere con la necessaria e ragionevole precisione le conseguenze dell’intervento medico, richieda un risarcimento del danno da lesione alla salute, egli deve allegare e dimostrare che avrebbe rifiutato quel determinato intervento se […]

Intervista Dott. Gianfranco Iadecola / Ddl Gelli – Bianco: l’importanza del consenso informato che il medico è tenuto a dare.

La Corte Costituzionale precisa che il consenso informato va inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, quindi si configura come un vero e proprio diritto della persona. Il magistrato, Dott. Gianfranco Iadecola, evidenzia l’importanza del rispetto del consenso del paziente, inteso come acquisizione da parte dello stesso ma preceduto dall’informazione.

Non vi è consenso se non c’è informazione.

Il consenso informato ha precisi caratteri perché deve informare il paziente in modo puntuale e preciso, queste accresceranno in base alla difficoltà della diagnosi e della prognosi, maggiori saranno i rischi e le complicanze più dettagliata dovrà essere l’informazione. Questo perché solo quando il paziente sarà a conoscenza sulle possibili conseguenze e sui rischi eventuali potrà essere pienamente consapevole e scegliere in assoluta autonomia. Un altro elemento indispensabile per l’acquisizione del consenso è la capacità di intendere e volere del paziente.

La giurisprudenza precisa che l’informazione oltre ad essere puntuale ed esaustiva, deve sostanziarsi in spiegazioni adeguate al livello culturale del paziente, con l’adozione di un linguaggio che tenga conto del suo particolare stato soggettivo e del grado delle conoscenze specifiche di cui dispone.
E’ importante ricordare che il consenso deve essere acquisito in forma scritta, perché sarà onere del medico provare di aver adempiuto a tale obbligazione, in caso di contenzioso.
La funzione del consenso informato è indispensabile per il medico, perché un consenso informato correttamente acquisito trasferisce il rischio delle complicanze dal medico al paziente che non potrà chiamare a rispondere il sanitario nel caso in cui la complicanza dovesse concretizzarsi.

 

Videointervista concessa in esclusiva alla Non Solo Meeting.