Legge Gelli-Bianco, il valore delle Linee Guida e delle Buone Pratiche: interviene la Cassazione

L’art. 590 sexies c.p. del d.d.l. Gelli-Bianco introduce il vero fulcro della riforma. Al secondo comma del medesimo articolo, “raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge”. Questo inciso introduce un elemento di novità che non ha precedenti, da individuarsi sia nel concetto di raccomandazione inserita nella linea guida, sia nella necessità della sua definizione e pubblicazione ai sensi di legge.

Il secondo elemento di novità riguarda l’introduzione di uno specifico iter che dovrebbe  avere il fine di raccogliere e rendere disponibili a tutti gli operatori del campo le varie raccomandazioni inerenti le singole branche mediche.

Istituzioni, Società Scientifiche, Enti pubblici e privati , Associazioni tecnico scientifiche iscritte in un elenco elaborano le linee guida  per poi pubblicarle on line sul sito del Ministero Superiore di Sanità. Con determina del 19 dicembre 2018 è stata disposta la pubblicazione dell’Elenco delle Società Scientifiche e associazioni tecnico – scientifiche. Nell’elenco risultano iscritte 334 società e associazioni (l’elenco verrà aggiornato ogni due anni).

Secondo l’ultimo periodo della norma in esame, in caso di mancanza di una linea guida inerente il caso concreto oggetto di consulto medico, occorre far riferimento alle “buone pratiche clinico-assistenziali”. Queste vengono collocate in una posizione suppletiva rispetto alle linee guida, a differenza dell’impianto previsto dalla Balduzzi che, sostanzialmente, le parificava.

Se non vi sono linee-guida approvate ed emanate seguendo il procedimento di cui all’articolo 5 della legge Gelli, nei giudizi di responsabilità medica si può fare riferimento all’articolo 590-sexies del codice penale solo nella parte in cui richiama le buone pratiche clinico-assistenziali.

Considerata tale prospettiva, le linee-guida attualmente vigenti e che non sono state approvate secondo il procedimento previsto dalla legge Gelli potrebbero essere recuperate negli attuali giudizi di responsabilità medica considerandole come buone pratiche clinico-assistenziali.

A detta dei giudici supremi si tratta, tuttavia, di una opzione non semplice. Infatti, le linee-guida sono delle raccomandazioni di comportamento clinico che derivano da un processo sistematico di elaborazione concettuale e che quindi, in quanto tali, sono profondamente diverse dalle buone pratiche clinico-assistenziali sia sotto il profilo concettuale che sotto quello tecnico-operativo.